Importante novità è stata introdotta in favore degli invalidi civili dal c.d. Decreto Lavoro (Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76, “Primi interventi urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti”, convertito con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013, n. 99, in GURI, 22 agosto 2013, n. 196).

Ai sensi dell’articolo 10, comma 5, del richiamato Decreto Legge n. 76/2013, infatti, “Il limite di reddito per il diritto alla pensione di inabilità in favore dei mutilati e degli invalidi civili, di cui all’articolo 12 della legge 30 marzo 1971, n. 118, è calcolato con riferimento al reddito agli effetti dell’IRPEF con esclusione del reddito percepito da altri componenti del nucleo familiare di cui il soggetto interessato fa parte”.

Il diritto in questione viene tuttavia temperato da una ulteriore disposizione – di dubbia legittimità costituzionale, siccome tesa, secondo una prassi sempre più diffusa in ambito legislativo, ad interferire sull’amministrazione della giustizia e la definizione dei processi pendenti – che esclude il diritto agli arretrati.

Ai sensi dell’articolo 10, comma 6, del Decreto Legge n. 76/2013, infatti, la nuova disciplina “si applica anche alle domande di pensione di inabilità in relazione alle quali non sia intervenuto provvedimento definitivo e ai procedimenti giurisdizionali non conclusi con sentenza definitiva alla data di entrata in vigore della presente disposizione, limitatamente al riconoscimento del diritto a pensione a decorrere dalla medesima data, senza il pagamento di importi arretrati. Non si fa comunque luogo al recupero degli importi erogati prima della data di entrata in vigore della presente disposizione, laddove conformi con i criteri di cui al comma 5”.

* Autore immagine: 123RF.

Clemente Massimiani

Clemente Massimiani è Avvocato Giuslavorista nel Foro di Catania, Dottore di Ricerca in Diritto del Lavoro Europeo e più volte riconosciuto in ambito accademico Cultore della materia di Diritto del Lavoro, con una pluriennale esperienza in materia di Diritto del Lavoro privato e pubblico, Consulenza d’impresa, Relazioni Industriali, Diritto Sindacale e Diritto Previdenziale.